Omaggio a Umberto Veruda
19 dicembre 2007 – 3 febbraio 2008
Museo Revoltella
La mostra – che è stata convertita successivamente in esposizione permamente visitabile presso le sale del Museo Revoltella – rappresenta un viaggio attraverso i dipinti dei tanti artisti del pennello che ebbero Svevo come amico e mecenate (Wostry, Grunhut, Fittke, Barison, Rietti, Zangrando, Fonda…), con un ovvio riguardo per la figura del suo fraterno amico Umberto Veruda. L’allestimento del Museo Revoltella presenta un’ottantina di opere d’arte, tra dipinti, sculture e disegni assieme a una serie di riproduzioni di lettere di Svevo ai pittori e viceversa Tra le curiosità, anche la pagella scolastica di Veruda, con un voto insufficiente proprio in disegno!
Continuando una tradizione ormai consolidata, il 19 dicembre il Museo Sveviano ha organizzato la celebrazione del compleanno di Italo Svevo. Quest’anno la manifestazione si è tenuta al Museo Revoltella, e ha offerto l’occasione per presentare due iniziative: il nuovo sito Internet del Museo Sveviano e una mostra intitolata “Svevo e gli artisti. Omaggio a Umberto Veruda” curata dal Museo Revoltella in collaborazione con il Museo Sveviano.
La mostra “Svevo e gli artisti. Omaggio a Umberto Veruda” presenta un’ottantina di opere d’arte, tra dipinti, sculture e disegni (tutte di proprietà del Revoltella e in maggior parte conservate normalmente in deposito) assieme a una serie di bellissime lettere di Svevo e di varie personalità dell’arte e della cultura triestina degli anni che vanno dal 1890 alla fine degli anni venti, che testimoniano, innanzitutto, la grande amicizia che intercorse fra Svevo e Umberto Veruda, ma anche l’attenzione dello scrittore verso le arti figurative e verso gli artisti triestini contemporanei (Wostry, Grunhut, Fittke, Barison, Rietti, Zangrando, Fonda…) in particolare. Tra le curiosità, anche la pagella scolastica di Veruda, con un voto insufficiente proprio in disegno!
Come ha sottolineato l’assessore alla cultura, Massimo Greco, è un’occasione preziosa per diversi motivi: innanzitutto per valorizzare lo straordinario patrimonio storico-artistico del Comune, ma anche per integrare l’attività di più istituzioni culturali, in questo caso la Biblioteca Civica e il Museo Revoltella, che dà luogo sempre a nuove scoperte e risultati di particolare interesse scientifico. Le ricerche sono state condotte da Riccardo Cepach e Irene Battino per il Museo Sveviano e da Susanna Gregorat per il Museo Revoltella.
Biografia di Umberto Veruda
Trieste 1868 – 1904
Considerato uno degli innovatori più originali della pittura triestina della fine del XIX secolo Umberto Veruda, oltre che creatore di gustosi quadri di genere, è autore di numerosi ritratti significativi dedicati a personaggi della borghesia triestina.
Nato a Trieste nel 1868, su consiglio del pittore Giuseppe Garzolini si iscrive nel 1884 all’Accademia di Monaco. Nella città bavarese risiede per due anni condividendo l’esperienza con Isidoro Grünhut e Carlo Wostry; a Monaco ritornerà ancora nel 1889, dopo essere stato a Parigi per alcuni mesi. Dopo un biennio trascorso a Roma grazie al Premio Rittmeyer, ottenuto con il dipinto “Miserere” (1889), Veruda rientra nella sua città natale e vi resta, abbastanza stabilmente fino al 1896, quando si reca a Vienna per eseguire alcuni ritratti di personaggi celebri.
Negli anni trascorsi a Trieste frequenta il Circolo Artistico (costituitosi nel 1883) che promuove mostre e svolge una funzione indiscutibile di animazione della vita culturale della città, raccogliendo non solo artisti ma anche intellettuali in genere, tra cui uno dei più assidui è Italo Svevo, amico fraterno del pittore.
Oltre alle costanti e pressoché mensili esposizioni presso il negozio di Giuseppe Schollian di Trieste, Veruda partecipa alle Biennali veneziane del 1899, 1901 e del 1903, espone a Napoli ed è presente alle Esposizioni nazionali di Roma del 1890 e del 1893, nonché all’Esposizione nazionale di Palermo del 1891/92.
In questi anni si fa portavoce a Trieste, spesso molto discusso, del linguaggio impressionista che egli acquisisce anche attraverso l’influsso di Max Liebermann, intermediario dell’impressionismo francese in Germania. Quest’influenza è riconoscibile soprattutto in alcuni ritratti realizzati da Veruda negli ultimi anni di vita (1899-1904), in cui la ricerca di una maggior luminosità si accompagna ad una pennellata rapida e sgranata.